top of page

Whopper Detour, la campagna di Burger King capolavoro dell’omnicanalità

  • Immagine del redattore: Eleonora Guido
    Eleonora Guido
  • 24 feb
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 1 mag

Ci sei mai passato?


Se lavori nel marketing o nella pubblicità, probabilmente sì.


Ti sarà toccato creare la famosa campagna 360°, quella omnicanale che, sulla carta, sembra sempre la risposta a tutto. Facciamo un rapido check mentale insieme.

Claim? Ce l’abbiamo. Key visual? Fatto. E magari, se siamo fortunati, c’è pure un bel video da 30 secondi.


A questo punto, via a spezzettare tutto in mille asset, pronti a inseguire il nostro target ovunque si trovi – su Google, social, TV, OOH. Stesso messaggio, stessa creatività. Una specie di "spammer professionista" che non molla mai la presa.

Ma siamo sicuri che basti questo per definirla una vera campagna 360°?


Spoiler: no.


L’omnicanalità non è essere presenti OVUNQUE. È progettare un’esperienza coerente che segua il cliente ovunque decida di incontrarci, sia che stia scrollando Instagram sul divano o entrando nel nostro negozio.

La campagna bold di Whopper Detour di Burger King, se non la conosci fermati qualche minuto e continua a leggere!





Whopper Detour – Non una campagna, ma un’esperienza

Dicembre 2018. Burger King lancia un’offerta che suona più come una provocazione. Un Whopper a 1 centesimo. Ma c’è un piccolo dettaglio intrigante: per sbloccare l’offerta, devi essere fisicamente entro 600 metri da un McDonald’s e attivarla tramite l’app Burger King.

A quel punto, l’app ti guida passo passo fino al Burger King più vicino per ritirare il tuo Whopper.

Il risultato? Hanno trasformato i McDonald’s in veri e propri cartelloni pubblicitari viventi per Burger King. Ma andiamo oltre la provocazione. Questa campagna è un perfetto esempio di come integrare digitale e fisico per creare qualcosa di innovativo, divertente e, soprattutto, memorabile.


Ma cosa hanno ottenuto?

  • 1,5 milioni di download dell’app Burger King in pochissimi giorni.

  • L’app è passata dalla posizione 686 alla 1 su App Store in soli tre giorni.

  • Le vendite sono cresciute di +37%; ROI della campagna? Un simpatico 3700%.

  • 50 milioni di media coverage gratuita.

  • Gli utenti, una volta scaricata, hanno usato l’app 40 volte di più rispetto al solito.


E perché tutto questo ha funzionato?

Perché l’omnicanalità di Burger King non è “essere ovunque”. È “fare meglio”. Ogni canale, sia digitale che fisico, raccontava la stessa storia, con un unico obiettivo chiaro e una strategia integrata.

Ecco gli ingredienti chiave di questa ricetta vincente:

  1. Tecnologia che supporta l’idea 

Geofencing, AI, geolocalizzazione… Tutta bella roba, ma qui non erano semplici strumenti a caso. La tecnologia ha avuto un ruolo preciso e funzionale alla narrazione.

  1. Esperienza senza fratture 

Sono partiti da un contesto fisico (avvicinarsi ai McDonald’s) per poi collegarlo all’app (digitale) e chiudere il cerchio riportando l’utente in un Burger King reale. Fluido, coerente, geniale.

  1. Coinvolgimento emotivo 

Hanno trasformato il classico “panino a 1 euro” in una sfida divertente e in una storia da raccontare. Il risultato? Esperienza condivisa sui social, con utenti che amplificavano il messaggio senza spese aggiuntive.

  1. La frizione fa parte del gioco 

Far compiere al cliente un passaggio extra (tipo andare vicino ad un McDonald’s prima di ottenere lo sconto) potrebbe sembrare controproducente. E invece no. È proprio questo piccolo “sforzo” che ha reso l’offerta più divertente, trasformandola in una sorta di missione.

  1. Competitor come strumento strategico 

Non hanno evitato McDonald’s, anzi. Lo hanno messo al centro della campagna, trasformandolo in un alleato involontario. Geniale, no?


La lezione? Digitale e fisico sono la stessa cosa

Oggi, i confini tra online e offline devono sparire. Ogni touchpoint rinforza l’altro. L'importanza di un'esperienza integrata è cruciale per creare connessioni significative con i clienti. Che si tratti di un negozio fisico, di un sito web o di un'app, ogni interazione contribuisce a costruire fiducia e valore.


Domanda: è davvero una campagna omnicanale?

Ecco la domanda che potrebbe ribaltare tutto il ragionamento. Questa iniziativa risponde davvero ai requisiti dell’omnicanalità? O è semplicemente una geniale strategia “phygital”? Forse non è importante.

La vera forza di Whopper Detour non è stata “essere ovunque”. È stata scegliere i touchpoint giusti per gli obiettivi giusti, nel momento giusto.

Ed è proprio questo il segreto di una campagna indimenticabile.

 

 
 
 

Comments


bottom of page